Una conversazione con il regista Blasetti
Alberto Bevilacqua per “Il Corriere della Sera”
Due personaggi memorabili, il regista Alessandro Blasetti, nome storico del cinema italiano, e il grande Ettore Petrolini. Nel 1932, Blasetti diresse Petrolini nel film Nerone. Ricordo, qui, una chiacchierata con Blasetti. «Sapresti definire Petrolini con tre aggettivi?». «Il primo, certo, è: prepotente. Il secondo, ovvio, è: geniale. Il terzo, immediato, è: popolare. Non in senso generico. Intendo di sangue, di razza popolare». «In che modo Petrolini esercitava la sua prepotenza?». «Nel modo più semplice. Pretendeva, e otteneva, di fare solo ciò che voleva. Le persone che stavano sotto di lui non reagivano e non osavano alzare la voce. La sua prepotenza si realizzava perciò senza aperti contrasti e alterchi. Da parte mia, capii a tempo questo difficile gioco di equilibri e usai quella che si dice cortese fermezza. A Petrolini fu chiaro che entrambi eravamo ben decisi a certe cose». «Oltre che divertire, Petrolini si divertiva? E come?». «Con le donne, soprattutto. Non esisteva donna appena passabile che, conoscendolo, non fosse tenuta a cedergli. Fu uno dei modi in cui riuscì a sfruttare quasi ossessivamente il suo successo. Per il resto, non beveva. Mangiava con gusto, ma senza eccessi». (more…)