Secondo la stampa israeliana Netanhyau è volato in segreto a Mosca per chiedere alla Russia di non vendere armi all’Iran
Andiamo con ordine. Il quotidiano israeliano Jerusalem Post, nell’edizione di ieri, scrive che il premier di Tel Aviv si è allontanato dal Paese senza che nessuno al di fuori dei suoi più stretti collaboratori sappesse dove si trovava. Oggi un altra testata d’Israele, lo Yedioth Ahronoth, citando fonti anonime e ben informate, sostiene che Netanhyau si sia recato a Mosca lunedì, per una visita lampo al governo russo. Stesse conferme sarebbero giunte al terzo grande quotidiano israeliano, Ha’aretz, in merito alla scomparsa del primo ministro d’Israele. Con Netanhyau sarebbero partiti Uzi Arad, responsabile della sicurezza nazionale dello Stato ebraico e il generale Meir Kalifi, segretario dell’esecutivo per gli affari militari. Motivo del viaggio? Il carico dell’Arctic Sea. Secondo il giornale israeliano il cargo trasportava un carico di batterie anti missile S-300, di fabbricazione russa, destinate alla vendita all’Iran. Il governo di Teheran, secondo le fonti del quotidiano, ha il bisogno di acquistare quel tipo di sistema difensivo per mettere in sicurezza i siti nucleari e porre il loro programma di sviluppo di energia atomica al riparo da un colpo di mano dei caccia bombardieri israeliani che, in barba ai negoziati internazionali, potrebbero decidere di risolvere a modo loro il dossier nucleare degli ayatollah. Netanhyau sarebbe andato di persona a tentare di convincere i russi a non provarci di nuovo e chiedendo un chiarimento più generale sulla fornitura di armi e tecnologia bellica da parte dei russi a Siria, Iran ed Hezbollah in Libano. Dal governo d’Israele nessuno conferma, nessuno smentisce. (more…)