Mezza dozzina di risparmiatori americani fanno causa al governo tedesco: si sono ritrovati in casa obbligazioni mai saldate di 86 anni fa e pretendono di essere pagati. Ma Berlino la pensa diversamente. La battaglia legale vale, potenzialmente, più di un miliardo di dollari
Matteo Cavallito per “Il Fatto”
I discendenti di un gruppo di investitori americani in possesso di obbligazioni sovrane della repubblica di Weimar vecchie di 86 anni ha intentato una causa contro il governo tedesco per ottenere il rimborso dei bond insolventi. Lo riferisce l’Associated Press svelando i dettagli di una vicenda che ha dell’incredibile e che rischia di imbarazzare non poco i governi dei due Paesi mettendo sul piatto un “bottino” clamoroso, nell’ordine di grandezza del miliardo di dollari.
La causa, ufficialmente apertasi nelle corti federali di New York, Miami e Chicago, coinvolgerebbe per il momento appena mezza dozzina di querelanti. Ma il suo impatto potrebbe essere notevole vista la posta in gioco e la potenziale rilevanza del precedente giudiziario. Davvero niente male per una storia che aveva preso il via otto decenni or sono e di cui quasi tutti, comprensibilmente, avevano perso le tracce. Ma andiamo con ordine. (more…)
Hu Jintao è stato meglio della Merkel
luglio 4, 2010di Moisés Naim per “Il Sole 24 Ore“, (Traduzione di Graziella Filipuzzi)
Chi, tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente cinese Hu Jintao, si è meglio comportato nel corso di questa crisi economica? Il cinese.
Certamente questa affermazione sarà per molti sorprendente e perfino incredibile. Ci siamo abituati a sentire che sono i bassi stipendi e le sfavorevoli condizioni di lavoro che prevalgono in Cina a contagiare il resto del mondo con la disoccupazione e a imporre la tendenza al ribasso dei salari nei paesi concorrenti.
La Cina viene anche accusata di mantenere basso il valore dello yuan in maniera artificiosa, una situazione che determina un’ulteriore riduzione del costo delle proprie esportazioni e un rincaro dei prodotti d’importazione. Pochi giorni fa, Jeffrey Immelt, amministratore delegato di General Electric, ha detto che la sua società si confronta in Cina con il peggiore clima per lo sviluppo delle imprese degli ultimi 25 anni.
A essere noti sono anche l’autoritarismo della Cina, le violazioni dei diritti umani, i costanti furti di proprietà intellettuale e la sua amicizia con qualsiasi tiranno disposto a mettere a sua disposizione le proprie materie prime. Regimi spaventosi come quelli della Corea del Nord, Myanmar o dei sanguinari autori del genocidio in Darfur possono contare sull’appoggio cinese. (more…)
Tag:cina, crisi economica, germania
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