Mi piace che Sebastiano Vassalli abbia qui descritto due Italie secondo l’antitesi fra Berlusconi e Saviano: più esattamente, chiamando Saviano l'”anticorpo” di Berlusconi, e forse l’antidoto. Piuttosto che un vaccino contro il berlusconismo, malattia senile del qualunquismo, il nome di anticorpo incarna, alla lettera, una figura imprevistamente opposta. Roberto Saviano è entrato nelle rose di candidati a governare un giorno un’altra Italia, anche quelle fabbricate per amor di sondaggi.
Lupo spelacchiato, Berlusconi ha sentito odore di bruciato, e ha anticipato il suo sondaggio personale. Così, l’autore più venduto della sua casa editrice, il giovane di talento cui poco fa dichiarava “civile gratitudine”, è diventato ora un malaugurato promotore di cosche. Domanda Saviano: “Il potere mafioso è determinato da chi racconta il crimine, o da chi commette il crimine?”. Già: si può davvero discutere una cosa così?
Cose da pazzi: ma c’è un metodo in questa follia. Perché si tratta di azzannare il lupacchiotto che corre forte fuori dal branco e non mette in piega le sue idee. E perché si tratta di difendere, col proprio titolo di capobranco, un’intera etologia minacciata. Non direi che Berlusconi abbia pensato di mettere a tacere Saviano. Intanto perché non direi che Berlusconi abbia pensato: non gli succede spesso, è il suo segreto vincente. Gli è scappato, ma così la sua sortita è più rivelatrice. Per far tacere Saviano del resto c’è un modo solo, e per questo ha una scorta e fa, lui e loro, una vita dolorosa. Il suo cammino ha superato da tempo, e, temo, irreversibilmente, la soglia oltre la quale non esiste più ritirata o compromesso. L’ha voluto in parte, in un’altra parte gli è successo – è uno dei significati, dei più veri e amari, della parola “successo” – e non è più in discussione. (more…)
Feltri: Sabelli Fioretti, Saviano lavora per Berlusconi quanto te
Maggio 17, 2010Recentemente il Maestro delle interviste, Claudio Sabelli Fioretti, ha tirato le orecchie a Roberto Saviano, autore di Gomorra, best-seller internazionale imperniato sulla criminalità organizzata in Campania, perché questi ha scelto di rimanere legato alla Mondadori, casa editrice che lo ha lanciato e fatto diventare una star. Cosa c’è di male a scrivere per la Mondadori? Per il Maestro, il male consiste nel fatto che l’editore è Silvio Berlusconi, ossia il diavolo, principe dei peccatori. Non mi pare che Saviano abbia dato retta a Sabelli Fioretti; probabilmente, oltre a essere stato capace alla sua prima opera di ottenere un successo strepitoso, è anche attento alla tutela dei propri interessi e non si è lasciato impressionare da certe ramanzine buttate lì alla carlona. Meglio per lui, cui auguro di mandare in libreria altri libri graditi al pubblico, che rimane il giudice più importante per ogni scrittore. (more…)
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