Intervista a Nichi Vendola

Andrea Milluzzi
«Boccia non l’ho né visto né sentito, ma a lui non ho niente da dire. Non esistono ritirate last minute : in assenza di primarie, la mia candidatura resta». Non lascia spazio a tentennamenti o esitazioni Nichi Vendola, ancora assente dalla Puglia per le vacanze, ma sempre presente in queste festività nel dibattito politico e nel toto candidato per le prossime elezioni regionali. Mentre Francesco Boccia e il segretario regionale piddino Sergio Blasi stanno per iniziare il giro di consultazioni che dovrà portare entro lunedì alla formazione di una coalizione che supporti il candidato Pd, l’Udc, tramite Pierluigi Mantini fa già conoscere la sua contrarietà alle primarie: «In Puglia si dovrebbero fare primarie di coalizione tra partiti diversi, non solo nel Pd, e non ci sono le condizioni politiche né i tempi. Piuttosto – continua il deputato centrista – il Pd dia una risposta responsabile e certa sulla candidatura di Francesco Boccia. Insistere sulle primarie è un pretesto assurdo e irresponsabile».
Gli aut-aut dell’Udc condizionano sia il Pd che la costruzione di una possibile coalizione allargata. «La scelta sembra essere quella di sacrificare la stagione dell’alternativa in Puglia, nonchè la possibilità di vittoria del centro sinistra, a una svolta moderata e neocentrista imperniata sull’asse Pd-Udc. In Puglia si vuole “normalizzare” ogni tentativo di continuare a costruire un’alternativa e il “niet” a Vendola ha questo preciso obiettivo» attacca il portavoce della Federazione della sinistra, Paolo Ferrero che dice “no” ad un «allargamento della coalizione uscente all’Udc e a Io Sud» e chiede a Vendola di «confermare la sua disponibilità ad essere il candidato presidente di una coalizione d’alternativa». Ecco cosa farà Nichi Vendola.

Nichi, scrivono i giornali che con Boccia ti sei già sentito e che domani (oggi, Ndr) ti vedrai con lui. Ci sono novità?
No, perché non è vero niente. Io domani (oggi, ndr) sarò a Roma per il coordinamento nazionale di Sinistra e Libertà e Boccia sinora non l’ho sentito nemmeno per telefono. Comunque, politicamente, non ho molto da dirmi con lui: aspetto di sapere se farà le primarie o meno, perché fuori da questo schema non c’è nessuna possibilità di convergenza. Non esiste una mia ritirata last minute .

Quindi la tu candidatura resta?
Sì, e non c’è alternativa alle primarie che io sto chiedendo da tempo al… partito delle primarie. D’altronde sarebbe paradossale assistere all’imposizione di quel candidato che nel 2005 perse le primarie con me non certo per presunti brogli ma per un fenomeno politico che è stato anche oggetto di un interesse internazionale.

D’Alema ha detto che con te si perde..
E io rispondo che i sondaggi emersi fino adesso sono positivi nei miei confronti. Poi ci sono i sondaggi sommersi che vengono evocati come nelle sedute spiritiche si evocano i morti. Comunque voglio dire che pure la sondaggiocrazia è forma di una sudditanza culturale. E io nel 2005 persi drammaticamente la guerra dei sondaggi ma vinsi poi quella del consenso.

Chi si oppone alla tua candidatura sostiene che tu per primo eri il fautore di una coalizione allargata con te candidato ma che una stessa coalizione con un altro candidato non ti sta bene. Quindi, ti accusano di aver personalizzato la vicenda…
Ed è vero esattamente il contrario: la personalizzazione è nel veto pregiudiziale posto sulla mia persona ed è diventato sempre più un simbolo politico e culturale. E’ il prezzo che il Pd deve pagare per guadagnare qualche frazione di alleanza con un Casini che torna a praticare la politica dei due forni. La verità è che Casini ha lanciato un’opa sul Pd e in questa vicenda è in gioco la natura stessa del partito di Bersani.

Come credi che possano reagire l’elettorato ma anche gli amministratori locali del Pd alla nuova fase del loro partito?
C’è uno smarrimento totale, anche rabbioso. Tutti e tre i candidati alla segreteria regionale del Pd in Puglia hanno inserito nelle loro piattaforme programmatiche la mia ricandidatura a presidente. 170mila iscritti del Pd sono stati consultati senza che questa consultazione avesse un peso.

Questo ci porta alla famosa assemblea del Pd del 28 dicembre per cui sei stato accusato di boicottaggio…
E’ francamente risibile attribuire a me un’ingerenza nella vita di un altro partito. Come si può vedere in tutti i video on line i contestatori erano del Pd. Io ho continuato a usare parole molto rispettose nei confronti di tutti i miei interlocutori, anche se da svariati mesi ricevo contumelie e piccole diffamazioni. Ho reagito con estrema compostezza perché l’orizzonte a cui guardo è sempre la Puglia.

Non credi che il caos e le divisioni possano causare la sconfitta del centro-sinistra consegnando così la Puglia alle destre?
Diciamo innanzitutto che il caos nel centrosinistra ha impedito di vedere i problemi del centrodestra. Poi io penso che “perdere” o “vincere” siano verbi che hanno bisogno di un supplemento di argomentazione. Si vuol vincere per governare il cambiamento? Se è così io ho provato a emendare me stesso da qualunque pulsione minoritaria, ma l’antidoto al minoritarismo non è l’adattamento all’esistente. Non possiamo introiettare la sconfitta né sentirci culturalmente subalterni all’avversario.

L’Udc appoggerà Boccia, Di Pietro attende un candidato, tu con chi correrai?
Beh, intanto il punto è che costruire una coalizione non è come costruire una battaglia navale. E’ fondamentale la messa a fuoco di un’idea generale, poi far vivere quel programma e rendere visibile qual è la tua bandiera.

La faccio più diretta: c’è la possibilità di un accordo con la Federazione della sinistra?
Beh, io credo che tutti i pezzi a sinistra del Pd debbano uscire dal tempo dei rancori e dei risentimento e che ci sia la necessità di reimparare il gusto della ricostruzione unitaria a sinistra.

Tu punti molto al sostegno dei pugliesi per combattere questa battaglia…
Sì, voglio guardare ai soggetti sociali che hanno vissuto in questi anni la Puglia come un laboratorio del cambiamento. Basti citare la lotta accanita contro la precarietà, il caporalato e il lavoro nero, le infinite e vittoriose battaglie ambientaliste per l’abbattimento delle diossine, le più avanzate politiche giovanili d’Italia e un’idea moderna di welfare. Siamo la Regione che ha fatto del presidio dei ben comuni, a cominciare dall’acqua, la cifra della propria buona amministrazione. Potrei continuare, ma non si tratta di mettere insieme un elenco, bensì di intendere che in puglia è andato in scena un nuovo modello sociale.

C’è stato però anche lo scandalo della sanità. Qualche errore è stato commesso?
C’è anche un caso pugliese della questione morale. Però complessivamente la mia giunta è stata interessata da un solo avviso di garanzia ad un assessore, ma la mia reazione è stata l’azzeramento della giunta e il tentativo di provocare nell’intero mondo politico una discussione profonda sulla corruzione nella pubblica amministrazione. Credo che si debba guardare con attenzione a tutti i segnali di crisi del blocco di potere nel centrodestra, dove l’estremismo reazionario del berlusconismo ha prodotto molte crepe. Questo deve portare a colloquiare con le culture moderate, ma il colloquio deve essere fatto sul piano della chiarezza politica e programmatica e deve avere una bussola. Ecco, io penso che la bussola sia la questione morale. Altrimenti il compromesso necessario rischia di essere una riedizione aggiornata del gattopardismo e nella giunta dei gattopardi muore fatalmente qualunque ipotesi di alternativa.

Liberazione

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