Archive for agosto 2009

DeVotchKa – How It Ends Official Video

agosto 31, 2009

imageshttp://www.youtube.com/watch?v=Pfi1UQ_PKQI&feature=channel

Se al Corano fa velo la lingua (araba)

agosto 31, 2009

imagesPoiché è la lingua sacra, non può essere tradotta come vorrebbero i fautori di un’integrazione scolastica e sociale attraverso l’uso degli idiomi europei. è anche lingua ambigua, sicché la forma orale si presta a una pluralità di significati. Per non dire dell’abrogazione, e del “velo politico”

 
 

di Augusto Zuliani
Un nodo centrale della questione islamica  riguarda le modalità di comunicazione del messaggio religioso all’interno delle comunità musulmane in Europa. Secondo diversi politici dovrebbe essere diffuso nelle lingue locali, consentendo alle autorità di verificare se qualche imam predichi illegalità e violenza. La proposta sottovaluta però un aspetto fondamentale dell’islam, che considera l’arabo lingua sacra del Corano, ispirato direttamente da Allah, quindi intoccabile e a maggior ragione intraducibile. Anche se l’imam predicasse in italiano, le sue citazioni delle sûre (versetti) coraniche sarebbero comunque  in arabo; e nel testo sacro non mancano passi bellicosi e ambigui (sûre II, 186-7, 212-5; IX, 36, ecc.). Si tratta di un problema che riguarda l’ambito religioso e quello culturale, con ricadute sul terreno politico, come dimostra la vicenda  di Chérif Choubachy che, per aver sostenuto in un libro edito in Egitto nel 2004 (La sciabola e la virgola (La lingua del Corano è all’origine del male arabo), trad.it., Obarra, Milano 2009) la necessità di semplificare la lingua araba e adattarla al mondo moderno, ha dovuto lasciare la carica di viceministro egiziano della Cultura. (more…)

E così i rapporti tra il Cav. e la chiesa sono di nuovo infeltriti

agosto 31, 2009

imagesLa Perdonanza può attendere. Rimini, L’Aquila, la Padania e il Giornale. Montagne russe tra Pdl e Cei. Berlusconi: “Rispetto per la vita privata”

La Perdonanza può attendere. La partecipazione di Silvio Berlusconi venerdì scorso all’Aquila alla festa celestiniana, comprensiva di cena con il segretario di stato vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone, avrebbe dovuto sancire, con un pizzico di quella teatralità che tanto piace al premier, l’armonia ritrovata – o ancor meglio il rafforzamento dell’alleanza – tra la maggioranza di governo e la gerarchia cattolica. Qualcosa, all’ultimo momento, dev’essere andata decisamente storta. L’“affaire Dino Boffo”, fatto esplodere venerdì da Vittorio Feltri con due articoli sul Giornale che attaccavano il direttore dell’Avvenire su una grave questione di moralità privata (sfociata in una vicenda giudiziaria) che ha chiamato in causa direttamente i vertici della Cei, rischia di incrinare in profondità quella “cordiale intesa” che finora ha retto anche a qualche tensione. (more…)

Un simbolo per due mondi

agosto 31, 2009

200q04b1Il sangue nelle culture ebraica e cristiana

di Anna Foa

Il sangue nelle culture degli ebrei e dei cristiani, il sangue come simbolo che attraversa i due mondi e le loro credenze e ritualità:  il sangue dei sacrifici e il sangue di Cristo, il sangue dei martiri, quello della circoncisione e quello dell’accusa di omicidio rituale rivolta agli ebrei. Un appassionante percorso tra le due culture, attraverso questo filo rosso che le congiunge e al tempo stesso ne separa la strada, ripercorso nei tempi lunghi della storia, dalla Bibbia fino all’oggi, da David Biale, professore di storia ebraica in California noto al pubblico italiano soprattutto per il suo L’eros nell’ebraismo, tradotto nel 2003 (Firenze, La Giuntina). Di questa storia complessa l’autore individua continuità e rotture, ma anche suggestioni reciproche, inaspettati prestiti culturali e simbolici, riaffermazioni identitarie contrapposte. Il libro (David Biale, Blood and belief. The circulation of a symbol between jews and christians, Berkeley, University of California Press, 2007; traduzione  francese, Montrouge, Bayard, 2009, pagine 397, euro 29) vuole infatti essere uno “studio di mentalità”, si propone di “analizzare la storia culturale di una sostanza materiale”. Uno sguardo sintetico di lungo periodo, che si fonda su un impressionante apparato di fonti e di bibliografia critica, e al tempo stesso racconta, spiega, interroga le curiosità del lettore in un linguaggio sempre accessibile, mai rivolto esclusivamente agli addetti ai lavori. (more…)

“IL RIFORMISTA” RIFORMA FELTRUSCONI

agosto 31, 2009

images“Forse accadrà che Feltri nella sua campagna contro tutti quelli che non la pensano come Berlusconi incapperà in una notizia. Da quando si è insediato, ha fondato tutti i suoi scoop su un materiale vecchio, vecchissimo. In molti casi su delle non notizie – INTERVISTA A BECHIS: “POTREI CITARE FELTRI PER DANNI”…

1 – BECHIS: «POTREI CITARE FELTRI PER DANNI»
Ubaldo Casotto per “Il Riformista”

 

Franco Bechis dirige Italia Oggi, quotidiano di informazione politica, economica e finanziaria invidiato da molti colleghi per gli scoop del suo direttore. È finito recentemente sui giornali per la sua candidatura alla vicedirezione del Tg1, caldeggiata da Augusto Minzolini, ma finita in un nulla di fatto: «Sei bravo, ma sei incompatibile con il corpaccione Rai», pare gli abbia detto un ministro per giustificare il suo niet. (more…)

Il Mosè di Puglia

agosto 31, 2009

imagesNel pieno dell’italia fascista, Donato Manduzio, un bracciante pugliese riceve in dono da un compaesano una Bibbia che aveva ottenuto da un predicatore pentecostale. Leggendo la Bibbia, l’uomo si appassiona e si identifica coi personaggi e con la storia. Decide di chiamarsi Levi e si attiene scrupolosamente alle prescrizioni indicate nel Deuteronomio, Festeggia il sabato e non mangia cibi vietati. Celebra le feste ebraiche e raccoglie intorno a sé un nucleo di seguaci, in un’ Italia che si appresta a consumare il suo più grande crimine contro una minoranza che era stata fedele al proprio paese e che si era illusa sino all’ultimo che bastasse amare e immolarsi per la patria per esserne accettati – in un paese sperduto della Puglia, un bracciante che lavora duramente la terra, si scopre ebreo. Avendo ricevuto in dono una Bibbia, l’aveva cominciata a leggere con passione.  (more…)

L’ultima battaglia per Gaza

agosto 31, 2009

imagesIl 15 agosto Hamas e un gruppo salafita hanno combattuto aspramente: 28 le vittime. Ma perché è successo?

La calma, si fa per dire, sembra tornata nella Striscia di Gaza dopo che due settimane fa è scoppiato l’inferno. I miliziani delle Brigate Izz al-Din al-Qassam, ala militare di Hamas, e i poliziotti del movimento islamico hanno messo a ferro e fuoco la città di Rafah, al confine con l’Egitto. Obiettivo dell’operazione il gruppo Jund Ansar Allah e il suo leader e fondatore Abdul-Latif Moussa.

Ferragosto di fuoco. Almeno 28 persone sono morte e 150 sono rimaste ferite nello scontro a fuoco avvenuto tra gli uomini di Hamas, che controllano la Striscia dal 2007, e i seguaci di Moussa, barricati nella loro moschea di Rafah, la Ibn Taymiya. Lo stesso leader ha perso la vita nella battaglia, secondo alcune testimonianze vicino a uno dei suoi fedelissimi che si è fatto esplodere all’ingresso dei miliziani di Hamas nel luogo di culto dove, il giorno prima, Moussa aveva tenuto il sermone della discordia. Secondo il quotidiano israeliano Jerusalem Post, invece, lo stesso leader si sarebbe fatto trovare con un giubbino carico di esplosivo azionato al momento dell’arresto. La ricostruzione ufficiale di Hamas, infatti, individua nel contenuto della predica tenuta da Moussa il 14 agosto scorso il casus belli. ”Hamas ha abbandonato la retta via dell’Islam, sono infedeli. Proclamo l’Emirato Islamico di Palestina”, avrebbe detto il predicatore, che per la prima volta da quando aveva iniziato la sua attività leggeva il sermone da un foglietto, come mostra un video postato su YouTube. (more…)

I miei rave erano suoni e sogni

agosto 31, 2009

imagesLe feste illegali come espressione di libertà. Tribù che vivevano sui camion attraversando l’Europa e occupavano fabbriche con musiche e luci. Il racconto anonimo di uno dei pionieri di quella stagione. Mentre ora dominano spaccio e business

La Bibbia è in friulano. I fumetti in friulano. Addirittura la Divina Commedia. Sul web trovi Wikipedia e Youtube tradotti. Si chiamano “Vichipedie ” e “Viôt-tu”. Per strada i cartelli sono bilingui. Indicano Venezia, poi più giù “Vignesje”. E spesso capita di vedere i turisti fermi, col motore acceso, e gli occhi fissi sul navigatore satellitare. Bilingue sono anche le insegne sugli edifici pubblici, le targhe sui monumenti, i nomi delle vie e delle piazze. Benvenuti in Friuli, la terra dei poliglotti per legge. La regione italiana dove, fra le lingue ufficiali, è già inserita la parlata locale, il “Furlân”. Tutelata fin dal ’96 e consacrata tre anni dopo fra gli idiomi riconosciuti dalla Costituzione. Quassù siamo in anticipo di oltre un decennio sulla proposta di Umberto Bossi, che oggi divide l’Italia. Quella di insegnare i dialetti. Sissignori, nell’estremo Nord-est il friulano già si studia a scuola. Ti danno un modulo da compilare, come per l’ora di religione. Ci sono i libri, un migliaio di docenti e ci sono i compiti a casa. Ma ci sono soprattutto contributi a pioggia, erogati nel nome del bilinguismo. Senza troppi controlli. (more…)

La “non belligeranza” dell’Italia cerchiobottista

agosto 31, 2009

imagesChe sollievo. La voce di solito vibrante – ma nella circostanza pacata – del più noto tra gli annunciatori radiofonici dell’Eiar, aveva dato il primo settembre 1939 la grande notizia. Grande, anzi grandissima, per gli italiani. Non la notizia dominante dell’attacco tedesco alla Polonia – l’inizio della seconda guerra mondiale – ma l’altra della «non belligeranza» fascista. Il Consiglio dei ministri, convocato dal Duce, aveva deciso che «l’Italia non prenderà iniziativa alcuna di operazioni militari». Mentre i panzer si avventavano verso Varsavia, noi rimanevamo fuori. (more…)

Il Giappone cambia dopo 50 anni

agosto 31, 2009
imagesBORIS BIANCHERI
Gli incalzanti sondaggi pubblicati nelle ultime settimane dai grandi giornali di opinione dicevano dunque il vero; le previsioni degli osservatori politici rispondevano dunque alla realtà.

Ieri, ancor prima che cominciasse lo spoglio delle schede, i quotidiani giapponesi avevano pubblicato delle fotografie significative dei due leader rivali: quella di Taro Aso, il primo ministro liberaldemocratico uscente, con le labbra serrate e il viso aggrondato; quella di Yukio Hatoyama, il leader democratico, con un largo sorriso sul viso rassicurante e ottimista.
Per la prima volta in più di cinquant’anni – con l’insignificante parentesi di un esperimento di coalizione durato pochi mesi – il Partito liberaldemocratico, che ha segnato la trasformazione del Giappone postbellico e la creazione di una potenza economica seconda solo a quella americana, esce di scena e l’opposizione storica prende il potere. Il margine della vittoria le assicura piena capacità di governare. (more…)

Danzica, 1˚ settembre 1939: La guerra al mondo di Hitler

agosto 31, 2009

imagesL’anniversario – Quel giorno la Germania nazista, forte dell’accordo Molotov-Ribbentrop, invadeva la Polonia

Domani ricorre il Settantesimo anniversario dell’invasione nazista della Polonia, evento che diede inizio alla Seconda guerra mondiale. Il 1˚settembre 1939 le truppe di Hitler varcarono il confine stabilito al termine della Prima guerra mondiale per ricongiungere la «città libera» di Danzica alla «Madrepatria tedesca». In realtà, il dittatore nazista si era segretamente accordato con Stalin per spartirsi l’intero territorio polacco. In pochi giorni, il «Blitzkrieg» (guerra lampo) scatenata da terra, dal mare e dall’aria, con i bombardamenti degli Stukas sulle città e i villaggi, ebbe ragione dell’esercito polacco. Il 17 settembre anche l’Urss attaccò la Polonia. Il 1˚ottobre il Paese era completamente occupato e diviso in «sfere di influenza». Per rimarcare gli avvenimenti di 70 anni fa, si ritroveranno dunque a Danzica i capi di Stato e di governo di una ventina di Paesi. Alla cerimonia, presieduta dall’attuale presidente polacco, Lech Kaczynski, e dal premier Donald Tusk, parteciperanno anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, il premier russo Vladimir Putin e l’italiano Silvio Berlusconi. (more…)

Giovanni Lindo Ferretti

agosto 30, 2009

imagesAnima in croce e musica di crocevia. Tra Berlino, l’Appennino, il punk e l’Unione sovietica

Dal Foglio del 15 settembre 2002

Canta ancora, canta per grazia ricevuta. Canta dopo che tutto è cambiato, dopo che il tempo si è portato via gli amici e le idee. Dopo che il tempo gli amici glieli ha riportati. Con idee nuove, anzi antiche. E canta con la solita faccia scavata, senza età, con una voce che rischia continuamente la stonatura. È per questo che all’inizio dei concerti non ha mai gli occhi rivolti verso il pubblico. Guarda in basso, o in alto verso qualcosa che non si vede, o che vede solo lui. Lo fa per non perdere ritmo e cadenza, ma forse lo fa perché è semplicemente sua abitudine guardare in modo diverso dagli altri. Di questa diversità è conscio, paragona il suo sguardo a quello di un cavallo: “Cieco da distorsione nell’immediato fronte, docile e tranquillo, temerario e ardito…”. E con i cavalli ama parlare bisbigliando. Perché dice che chi non sa allevare gli animali non è capace di allevare i propri figli. Il buon allevatore capisce cosa un animale può dare e cosa no, lui vorrebbe riuscire a fare altrettanto con gli uomini. (more…)

Marguerite Higgins: una vita votata al reportage

agosto 30, 2009

imagesLa prima donna giornalista inviata di guerra. Cominciò col “New York Tribune”

Paolo Carotenuto
Da quando su Google sono apparse molte immagini d’archivio della rivista Life , capita di imbattersi in vecchie foto di personaggi del passato. E tra le tante inciampare in quella di Marguerite Higgins, pioniera del reportage di guerra al femminile. Oggi sembrerà strano, ma questa professione ai tempi in cui lei iniziò (anni ‘40) era pressoché interdetta alle giornaliste.La sua storia è curiosa e a tratti rocambolesca. Nacque nel 1920 ad Hong Kong, all’epoca sotto il controllo degli inglesi, da padre americano e madre francese. Presto l’intera famiglia si trasferì in California e visse i disagi della crisi economica mondiale del 1929. Marguerite si distinse da subito come un’eccellente studentessa, particolarmente disinvolta con le lingue straniere. A soli 17 anni era già iscritta presso l’università di Berkeley e a 21 prese la laurea in giornalismo. (more…)

Ho rubato il prezioso sorriso di Smith

agosto 30, 2009

imagesdi Fabrizio Galimberti

«Dear Smith…». L’incipit è meno florido di quanto ci si potrebbe aspettare da una lettera del Settecento (precisamente, del 12 aprile 1759). Ma forse la mancanza di formalità è dovuta al fatto che il mittente – David Hume – era di 12 anni più vecchio del 36enne destinatario – Adam Smith. Non so quando Smith la lesse – da Leicester Fields, a Londra, dove abitava Hume, a Glasgow, dove insegnava Smith, ci sono 550 chilometri, ma la posta impiegava una staffetta di carrozze e veniva consegnata due volte al giorno – ma mi sarebbe piaciuto vederlo quel giorno (il 14 aprile?) mentre gustava i complimenti al suo libro – la Theory of Moral Sentiments – e sorrideva dello stile ironico e scanzonato di Hume. (more…)

Il Bestiario di Giampaolo Pansa

agosto 30, 2009

ACDURVZCAAXIW9FCAKKFZEACAGYNGBFCAWU5PN1CACWYO0DCAO81ICKCA0EOU7KCAQK1MFPCA5CA8I9CAFY4DRACACL7PX7CAADUEFDCAIKR15BCAVB91ZXCASVZ4R2CA2P291ICA3RTHX7CA7660UZSesso, soldi e sangue

Il grande Axel Springer, pioniere del giornalismo popolare tedesco, aveva una convinzione indistruttibile. Sosteneva che la carta stampata si regge su tre parole: «Sesso, sangue, soldi». A sentir lui, un quotidiano o un settimanale che si occupi di scandali sessuali, di delitti e di quattrini, è sempre destinato ad avere un successo sicuro.Lavoro nei giornali da quasi cinquant’anni. E non mi pare che la stampa italiana abbia mai adottato la linea di Springer. O almeno non mi sembra che l’abbia messa in pratica in modo sistematico. Prendiamo una delle tre parole: sesso. E proviamo a sovrapporla ai personaggi politici italiani. Ebbene, nella Prima Repubblica non si videro mai sfracelli. (more…)

IL LORO PROGETTO MULTIMEDIA: METTERE LE MANI SUL VATICANO E SUL POTERE POLITICO

agosto 30, 2009

AOKFEX2CAZ6ZMTECAYWVJM3CADXZD03CAW1HARMCAJUL9C8CA04VVOUCAPJ0ILUCAORIKI0CAZ60TB3CATOL03RCA8K5V19CA9BI056CASPUOU2CAQXDW08CATCTG5UCAIXZRCGCALCXUFPCAPHY5P1DAGO REPORT
L’irresistibile ascesa e l’infernale discesa del duplex Ruini-Boffo è il racconto di un mondo che farebbe felice l’ispirazione di Dan Brown per buttare giù un nuovo best-seller zeppo di sesso, sangue, soldi.

 

Il Vaticano sbirciato ai raggi x è più intricato di una puntata di “Lost”, quindi perfetto per chi, come noi, ritiene che “dal male (presunto) possa venire un bene quasi certo. Il bene è scoprire che nessun big possa sperare di farla franca se c’è qualcosa che non va nella sua vita privata. Chi diceva: il privato è politico? Adesso ci siamo. Piangerci sopra non serve a niente” (dall’editoriale di oggi di Giampaolo Pansa su “Il Riformista”).

L’historia di Camillo Ruini decolla nel 1987 al congresso ecclesiale di Loreto. Il vescovo ausiliario di Reggio Emilia scalza il carmelitano scalzo Anastasio Balestriere dalla segreteria generale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), organismo che rappresenta le 250 diocesi italiane. Due anni prima della caduta del Muro di Berlino, a cinque anni prima di Tangentopoli, la preveggente chiesa italiana dichiara chiusa l’epopea della Democrazia Cristiana: il partito di Andreotti e Forlani è ormai un malato terminale. Che fare? (more…)

John Simenon: “Mio padre? Una piccola multinazionale”

agosto 30, 2009

att_jpgPer scrivere più di 200 romanzi e altrettanti e passa racconti e possedere diecimila donne come ha fatto Georges Simenon – di cui il 4 settembre ricorrono i vent’anni dalla morte – occorre avere una corazza che protegga dal mondo: i drammi, possibilmente, devono ruotare intorno a te o sulla pagina che scrivi, ma non prendere casa nel tuo cuore. Occorre una speciale solitudine.
«Eppure non penso che mio padre fosse un uomo solo – ci racconta John Simenon, figlio dello scrittore -. Io l’ho conosciuto davvero quando lui aveva ben più di cinquant’anni. Mi sono reso conto tardi della sua celebrità, quando questa non poteva più cambiare il mio rapporto con lui, che fu innanzitutto un rapporto padre-figlio, e non figlio-scrittore. Nessun complesso di Edipo, in altre parole. Mio padre era una persona che non rifiutava mai il dialogo, per principio. Affrontava in modo diretto ogni cosa, davvero ogni problema, ogni richiesta. Non ti sentivi mai a disagio con lui».

Un buon padre, dunque…
«Ma anche un padre difficile: perché è impossibile scrivere ed essere sereni nello stesso tempo, dal momento che scrivere è proiettare le proprie angosce. Non sempre proiettandole ce ne si libera. Per fortuna lui era uno scrittore veloce: aveva un ritmo di sei romanzi all’anno e impiegava in media due settimane per scriverne uno. Su 52 settimane, dunque, solo per dodici era realmente difficile avvicinarlo. Ma anche in questi periodi, riusciva a separare bene i ruoli, poiché aveva sviluppato molto autocontrollo: in famiglia faceva il padre, alla scrivania faceva lo scrittore». (more…)

Scrittori israeliani

agosto 30, 2009

images«Come Kafka non mi fido degli uomini – Lo scrittore che ha creato Saul Bellow e Philip Roth»

Lei sarà al Festival della mente a Sarzana (4-5-6 settembre, organizzato da Giulia Cogoli) e per questo ha preparato una conferenza sul tema «La differenza tra la cronaca e la letteratura». Può spiegare qual è questa differenza? «Nella cronaca si segue il tempo, la letteratura è qualcosa che appartiene alla vita interiore. Molta cronaca è stata scritta per esempio sul tema dell’Olocausto: la gente pensa che sia letteratura e invece non lo è». Ma Primo Levi, per esempio? «Sta in mezzo. Ma quello che è molto interessante e che forse è l’unico scrittore che fa della cronaca-letteratura ». Perché? «Perché c’è molto della sua vita interiore. Prima dei campi di concentramento, durante e dopo. Per esempio, la notte prima della deportazione era con un gruppo di ebrei italiani e, dopo aver impacchettato i loro averi, si sono seduti e hanno cantato vecchie melodie ebraiche. (more…)

ATLANTE LETTERARIO/11

agosto 30, 2009

imagesRINASCENZA albanese

Il sociologo Artan Fuga scriveva nel 1991 che l’Albania è più grande del proprio territorio, alludendo al fatto che la nazione, e quindi anche la sua letteratura, si estende oltre i propri confini: oggi due sono gli Stati, Albania e Kosovo, inoltre c’è la minoranza residente in Macedonia e lungo tutti i confini, dalla Grecia al Montenegro. Ma agli autori viventi in queste aree vanno aggiunti gli scrittori della moderna diaspora, che si sovrappone a quella antica del XV secolo, in Italia. Caduto il regime comunista, il mercato è stato invaso da una caotica produzione libraria e da tutto un fiorire di case editrici (anche fai da te) ma ciò non toglie che nemmeno ai grandi scrittori i propri libri bastino a garantire la sussistenza. E in alcuni di loro emerge l’amara costatazione del fatto che nel passato regime gli intellettuali godevano di maggiore attenzione.
Gli albanesi sono un «popolo di poeti», come del resto lo sono gli italiani, e come questi – diceva Hemingway – una metà scrive e l’altra legge. Nel bene e nel male di quella che è ormai una sovrapproduzione libraria, si direbbe che i cosiddetti «figli delle aquile» siano più assimilabili agli italiani che al mondo orientale con il quale si cerca di confonderli. In Italia si continua a pubblicare pressoché solo Ismail Kadaré, tradotto da trent’anni e da venti candidato al Nobel. (more…)

Se una notte d’inverno un giradischi

agosto 30, 2009

imagesIn una piovosa Santiago tre vecchi amici progettano un ultimo colpo rivoluzionario. Ma accade l’imprevisto

LUIS SEPÚLVEDA
Dopo nove anni lo scrittore cileno torna al romanzocon «L’ombra di quel che eravamo», in libreria dal 3 settembre per Guanda (pp. 148, euro 15).

Prima si sentì un rumore di vetri infranti, poi l’oggetto uscì a razzo fuori dalla finestra, cercò con goffa stanchezza di salire un paio di millimetri, ma subito fu vinto dalla gravità e piombò giù.

La caduta non durò che qualche secondo, e se in quel momento e in quel posto ci fosse stato qualcuno a osservare il cielo buio di Santiago, avrebbe visto che l’oggetto poteva benissimo essere confuso con una valigetta dotata di un cavo che spuntava da un lato come la coda di un animale, a cui vietavano il volo la forma per nulla aerodinamica e l’assenza evidente di ali. (more…)

CSI – in quiete – and the radio plays

agosto 29, 2009

imageshttp://www.youtube.com/watch?v=hSrol8FHF9g

Intervista a Dario Fo

agosto 29, 2009

imagesBoris Sollazzo
Dario Fo lo troviamo ad Alcatraz. Tranquilli, non lo hanno (ancora) rinchiuso, il suo teatro politico non è diventato così inviso al Potere da costringere il nostro più grande attore e teatrante in una cella d’isolamento. L’Alcatraz di cui parliamo è il paradiso ideale dove molti di noi vorrebbero stare, quella libera università del figlio Jacopo che rappresenta un esempio di ideali di progresso sostenibile portati nella realtà (per saperne di più iscrivetevi al suo esilarante e geniale blog). Ha appena concluso una lezione per gli alunni di Stefano Benni, è già in fibrillazione per lo spettacolo Da Giotto a Mistero buffo (mix tra l’ultimo lavoro e quello più famoso) che lo vedrà mattatore il 1° settembre nella Piazza Grande di Gubbio. (more…)

La mosca Tzè Tzè di Marco Travaglio

agosto 29, 2009

imagesSilvio Berlusconi ha vissuto ieri una delle giornate più nere della sua vita politica (e non). La cosiddetta opposizione naturalmente non c’entra nulla: il Pd è troppo impegnato a farsi le pippe sulle primarie e il congresso, nonché a inseguire la Carfagna dopo la ferale notizia che la ministra delle Troppe Opportunità diserterà il Democratic Party di Genova, per pensare di opporsi. No, il venerdì nero di Al Pappone è tutto interno al suo mondo. E’ in casa sua che si annidano ormai da mesi i più temibili oppositori. La sua signora, la sua diciottenne preferita (con famiglia al seguito), la sua escort ufficiale, il suo presidente della Camera che si dissocia su tutto, il senatore Guzzanti che svela ogni particolare della Mignottocrazia arcoriana, l’amico Bossi che ne combina una al giorno e ora perfino l’amico Putin che s’è sfilato all’ultimo momento dalla festa di Gheddafi lasciando Silvio solo col beduino e le frecce tricolori. Come se non bastasse, ora si son messi a remare contro anche l’on. prof. avv. Niccolò Ghedini, in arte Mavalà, e il megadirettore galattico de Il Giornale, Littorio Feltri (che pare gli costi quanto Ronaldinho). (more…)

Le elezioni tedesche minacciano la ripresa

agosto 29, 2009

23046_27618_20090825T1_1579399_mediumIl quadro politico non è mai stato così frammentato e rissoso. C’è chi teme che dalle urne possa uscire un governo debole e senza munizioni per affrontare la crisi a “W”

Le alleanze e i “semafori” delle possibili coalizioni post elettorali sono impazziti. Dall’appuntamento alle urne del 27 settembre la Germania potrebbe uscire non soltanto la peggiore disfatta di sempre dei socialdemocratici. Quella data potrebbe segnare anche la fine del bipartitismo imperfetto che ha sempre caratterizzato la repubblica federale. Le due grandi Volksparteien, la Cdu/Csu e la Spd che negli anni Settanta raccoglievano il 90 per cento dei consensi, potrebbero faticare a raggiungere il 60. E sono ormai assediate da partiti che si sono stabilizzati da anni sopra la soglia del 5 per cento e pretendono tutti di fare l’ago della bilancia. (more…)

Ritratto di signora: incontro con Suad Amiry

agosto 29, 2009

imagesLa scrittrice palestinese si racconta, combattendo l’occupazione con l’arma più temuta: un’intelligente ironia

Da peacereporter

Ironico, pungente, diretto, che non si abbandona al vittimismo ne all’autocommiserazione, il libro Sharon e mia suocera (ed. Feltrinelli, 2003) rispecchia appieno il carattere della sua autrice, la palestinese Suad Amiry.Questo eclettico personaggio della scena culturale locale é una rifugiata orginaria di Jaffa, cresciuta tra Giordania e Siria, che è tornata a vivere a Ramallah nel 1981; è un architetto donna che si occupa di creazione di impiego nei villaggi di campagna; membro della delegazione palestinese ai colloqui pre Oslo (1991-93) e disillusa dai negoziati, ora combatte la sua battaglia aiutando le comunità rurali; e’ una donna in menopausa che trabocca di energia e buonumore a differenza della sua amata terra, e ha addirittura un cane, animale impuro per la religione musulmana, che riesce a mimetizzare grazie all’aspetto da roditore. (more…)

SINTOMI inglesi

agosto 29, 2009

imagesVARIAZIONI CON GLAMOUR SUL CORPO DELL AUTORE

Se c’è una letteratura nel mondo occidentale che ha messo in radicale discussione l’idea stessa di storiografia letteraria, salvo poi esserne profondamente e costantemente ossessionata è quella britannica. La ragione è semplice. Nato dal modernismo di James Joyce e T.S. Eliot, dall’alchimia fra il pantheon della «tradizione» e l’invenzione del «talento individuale» teorizzata da Eliot in un celebre saggio del 1919, consacrato dalla scuola di Cambridge e dal New Criticism di I. A. Richards, William Empson e Kenneth Burke, e divulgato dalla Grande Tradizione di F.R. Leavis (1948), il canone degli English Studies ruota sulla nozione di corpus letterario: l’insieme di tutto quanto di meglio sia stato pensato e prodotto nell’ambito di una cultura nazionale «dello spirito», per usare l’espressione ottocentesca di Matthew Arnold: tutto quanto, cioè, appartiene al novero del «miglior sapere e del miglior pensiero» di quella nazione. (more…)

L’impresa di Fiume: ma quanto era libertario il regno di D’Annunzio?

agosto 29, 2009
AOP57KVCALDVKIMCA47CD9HCAWEQ6SICALSDWVKCAH8XV8UCABLHNAUCAZVE0MCCAB8CN52CANEQXX9CAV3NK39CAG6O13ACA3PC5MJCA8586RKCAJKT9EECA43E04YCAZC2HTECA51MOIOCAFYTJSZ«Ah, se fossi morto a Fiume…». Quante volte questo pensiero deve aver attraversato la mente di Gabriele d’Annunzio, murato vivo al Vittoriale a contemplare l’osceno crepuscolo di sé stesso. Quante volte, fra un biglietto firmato «Frate gentile», «Fratel Gabriel priore indegno», «Piccolo seguace di Sant’Antonio», propedeutici tutti a notti di lussuria, una richiesta economica al Duce del Fascismo, un messaggio ai legionari in partenza per l’Africa, una comunicazione di servizio al gioielliere Buccellati, l’idea di essere un sopravvissuto in quell’Europa degli anni Trenta che, pure, avrebbe potuto essere sua terra d’elezione, deve averlo toccato. Fiume era stata per lui l’ultima illusione di fermare il tempo, la possibilità di essere signore e padrone di un regno vero eppure fantastico: il prodigio incarnato di leggi e di pietre, di eroismi e di fiori, di arte e di amore. Aveva 56 anni, era già nell’età in cui «non suonano per me se non gli addii, se non i commiati, se non le separazioni, se non le rinunce, se non le condanne. Ho sognato che ripiegavo la mia carne come un mantello senza colore». L’«esosa vecchiezza» celebrata da allora in poi nel mausoleo di Gardone, suo cilicio e sua tomba, gli detterà un ultimo epitaffio: «Ogni uomo seppellito è il cane del suo nulla». (more…)

Intervista a Lars Von Trier

agosto 29, 2009
imagesSARA FORTUNA, LAURA SCURIATTI
Pubblichiamo qui di seguito l’estratto di un’intervista fatta al grande regista danese per il volume «Dekalog 6: On Dogville» a cura di Sara Fortuna e Laura Scuriatti, (Londra, Wallflower Press, autunno 2010)

 

Sceneggiature intelligenti e creative, regia folgorante, manifesti geniali – il più famoso quello di Dogma del 1995, un inno all’ascetismo e al realismo cinematografici – ma soprattutto la sofferenza inflitta allo spettatore dalle sue storie di idealisti miopi e arroganti ferocemente puniti dalla realtà e una particolare vocazione per il trattamento spietato riservato ai personaggi femminili. Per quasi due anni Lars von Trier è stato impegnato con Antichrist, presentato a Cannes dove Charlotte Gainsbourg ha avuto il premio per la migliore recitazione del ruolo femminile, quello di una donna che dopo la perdita del figlio pensa di essere una strega e ingaggia una lotta mortale con il marito psicologo che cerca di curare la sua depressione. Il film a Cannes è stato fischiato e von Trier accusato di essere misogino. Incontriamo il regista nel suo ufficio a Zentropa, la casa di produzione da lui fondata nel 1992 insieme a Peter Aalbæk Jensen. Siamo in una periferia semirurale, grigia e anonima di Copenhagen, Zentropa è l’esatto opposto del glamour, ad eccezione della piscina all’ingresso sul cui fondo si intravede il profilo blu scuro gigante di una zeta. Ma accanto alla piscina ci sono cinque nanetti in posizioni pornografiche, bruttissimi, molto famosi tra i visitatori.Von Trier ha l’aria stanca, ha appena schiacciato un sonnellino e non si sente molto bene, ma assicura che farà del suo meglio. (more…)

L’artiglieria pesante del Cavaliere

agosto 29, 2009

imagesAdriano Sofri

Il sito del nuovissimo Giornale registrava ieri come “il più letto” l’articolo intitolato “Boffo, il supercensore condannato per molestie”. L’ho letto anch’io. E ho letto anche, come tutti i giorni da molti anni, l’Avvenire. Alla fine mi sono chiesto se le “rivelazioni” su Dino Boffo, direttore dell’Avvenire, anche a prescindere dalla loro dubbia accuratezza (e in assenza della versione dell’imputato) avessero influito sulla mia lettura del quotidiano, tirando addosso ai suoi argomenti un sospetto di ricatto o di coda di paglia. Mi sono risposto francamente di no. Ci ho letto, con il solito interesse, una pagina dedicata a Timor dieci anni dopo: infatti l’Avvenire è fra i quotidiani più attenti ai problemi internazionali, e fa tesoro delle fonti peculiari di comunità e missioni cattoliche. Ho letto gli articoli che ogni giorno trattano di questioni cosiddette bioetiche, e come ogni giorno ne ho tratto argomenti al mio dissenso. Ho letto con riconoscenza le pagine sull’umanità immigrata e sull’umanità incarcerata. Ho letto gli articoli sulla Perdonanza di Celestino, che piuttosto vistosamente eludevano la cena fra Bertone e Berlusconi, andata poi felicemente di traverso. Ho letto le pagine culturali di Agorà e quella delle lettere, fino alla rubrica quotidiana di Rosso Malpelo, che mi pizzica ogni tanto, ripizzicato. (more…)

Intervista a Stefano Bollani

agosto 28, 2009

imagesValerio Venturi
Stefano Bollani è in vacanza. Succede raramente. E’ l’occasione giusta per fare due chiacchere insieme a lui, per fare il bilancio di un’estate passata a far concerti e per avere qualche contributo interessante sull’Italia e lo stato di salute culturale del nostro Paese.
Bollani, musicista geniale, ha gli argomenti per dire la sua. Considerato tra i migliori pianisti jazz del mondo, autore di libri e ironico corrispondente radiofonico, ha disponibilità pari al talento. Non se la tira e sa quel che dice; fatto raro. Non si è montato la testa – cespugliosa assai, come quella per nulla naif di un altro pianista italiano che se la tira parecchio; e non se la mena neanche quando gli ricordiamo che è stato nominato “Gran Visir dello Swing Italiano”: è successo il 7 agosto di quest’anno a Sanremo; si teneva il Primo raduno nazionale dello swing, organizzato dal fantomatico e goliardico Sultanato dello Swing – un “regno” che riunisce i jazz-kidz d’Italia – all’interno della rassegna della canzone sincopata chiamata Zazzarazzaz. Bollani, gran Visir, ha presenziato e suonato con brio. (more…)

RITRATTO BOFFO

agosto 28, 2009

imagesdal libro di Marco Damilano “Il Partito di Dio” – Einaudi 2006
Ai suoi giornalisti, in riunione, Dino Boffo impartisce un solo comandamento: «Portatemi concetti, non fervorini o fervoroni».

Lui, però, i fervorini li ama, e se ci vuole, anche i fervoroni. Ci sono momenti cruciali, però, che anche il solido Boffo si lascia trascinare dall’emozione. Succede per esempio quando la redazione di “Avvenire”, l’emittente televisiva “Sat2000”, il circuito radiofonico “BluSat” e l’agenzia Sir, l’intero apparato comunicativo della Chiesa italiana, l’esercito dei media della Cei, sbarcano a Roma per essere ricevuti in udienza da papa Benedetto XVI. Il direttore è comprensibilmente eccitato.Così, il giorno prima, spedisce a tutti i suoi giornalisti una lettera personale. Talmente importante è l’evento che nulla può essere lasciato al caso: «L’esperienza mi dice che in genere il Papa, quando arriva, avverte se l’atmosfera è loffia o carica di entusiasmo. Vi sollecito quindi a partecipare ai gesti corali del canto, dell’applauso scattante, dell’ascolto». «Insomma, facciamo gruppo e anche il Papa finirà per percepirlo. Carichiamoci per bene». (more…)

I santi sanno ridere

agosto 28, 2009

198q04a3Umorismo e cristianesimo

Pubblichiamo uno stralcio del libro di Ferdinando Castelli All’uscita del tunnel. Panoramiche religiose dell’odierna letteratura (Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2009, pagine 214, euro 16)

di Ferdinando Castelli

“La letteratura antica non conosce – questo è caratteristico – l’umorismo, ma solo il comico:  l’umorismo è serbato al cristiano quale espressione della sua nuova libertà, che lo innalza, come creatura spirituale, sopra tutte le creature non libere” (Giuseppe Sellmair). E ancora:  “Noi siamo dei comici. Dovremmo vederci sotto questo aspetto. Solo l’umorismo, rosa o nero o crudele, solo l’umorismo può renderci la serenità”. L’affermazione è di Ionesco. Con essa il drammaturgo rumeno vuol ricordarci che la sola maniera di poterci consolare dell’infelicità di sentirci perduti in questo mondo votato alla morte è l’evasione nell’umorismo. Dunque, suggerisce:  ridere della nostra comicità di creature che non riescono mai a sentirsi a loro agio in un’esistenza tallonata dalla sofferenza e dalla morte; ridere per sfuggire alla disperazione e alla follia; ridere per non essere sempre costretti a vedersi dinanzi il muro del mistero (o dell’assurdo). (more…)

Il caso Némirovsky. Adesso tutti la vogliono

agosto 28, 2009

imagesDopo una distrazione di mezzo secolo, oggi Irène Némirovsky è giustamente molto contesa dagli editori. La Giuntina ripubblica così Un bambino prodigio, rivendicando la propria perspicacia: una prima volta lo aveva proposto nel 1995, ben prima della clamorosa riscoperta dell’autrice avvenuta nel 2005 con la pubblicazione della Suite francese, straordinario romanzo inedito che all’uscita in Francia è diventato immediatamente un caso editoriale, accaparrato per l’Italia da Adelphi.
Nata a Kiev nel 1903, figlia di un ricco banchiere ebreo, ed emigrata con la famiglia al momento della Rivoluzione d’Ottobre, l’allora Irma Irina era diventata francese e scrittrice contemporaneamente, esordendo a Parigi nel 1929 con un romanzo, David Golder, che l’aveva resa famosa in un batter d’occhio. (more…)

11 febbraio 1990 / Quando Nelson Mandela torna libero

agosto 28, 2009

imagesSveglia alle 4.30 del mattino, come sempre. E poi ginnastica nel cortile del carcere: corsa da fermo, piegamenti, duecento addominali, qualche tiro di pugilato contro il vento. Oggi, 11 febbraio 1990, dopo più di 27 anni Nelson Mandela esce dal carcere. Sembra un giorno come gli altri. O, almeno, lui tenta di farlo apparire un giorno come gli altri.Io lo conosco. Sotto i suoi occhi liquidi oltre la gioia intravedo un po’ di timore. Stanotte non ho chiuso occhio. Continuavo a girarmi e rigirarmi nel letto. Non per il caldo che in Sudafrica non dà tregua neanche a fine estate, ma per quello che succederà tra poche ore. Ah, dimenticavo: in questo sogno mi chiamo Swart, Bob Swart, e faccio il secondino. Per Mandela sono l’agente Swart. (more…)

ATLANTE LETTERARIO/9

agosto 28, 2009

AWKTYE0CAMUEVW2CAJRIU2YCA6UCQ3CCA58Z9Y8CAQAVBJNCACBBQHNCAU3LJDSCA936GN3CAA4S0JVCAYQA084CAG8PWUNCAMP96X5CAI0EKLQCA2ZGMBICA6EEQNGCANRY1TACAG3UPY1CADFY6AOPARADOSSI svizzeri

Friedrich Dürrenmatt, che con Robert Walser e Max Frisch è tra i grandi scrittori contemporanei di passaporto svizzero, si è a lungo interrogato sull’identità plurale dei connazionali arrivando a formulare, in una tarda intervista, il seguente paradosso: «I cittadini svizzeri sono orgogliosi di non essersi mai fusi in un’unica nazione. In Svizzera le quattro aree linguistiche hanno sempre vissuto per conto proprio. Solo nei confronti degli stranieri si presentano come svizzeri, nei confronti dei propri cittadini preferiscono esternarsi come campanilisti. Naturalmente non è un conflitto basato sulla violenza ma sul risentimento. Credo che un piccolo stato in fin dei conti sia un’impresa più felice di un grande stato. I grandi stati sono come delle fabbriche di polvere da sparo in cui è permesso fumare. La Svizzera è una fabbrica piccola, in cui tuttavia il fumo è regolamentato in modo molto severo. Molti scrittori svizzeri si sono sentiti e si sentono responsabili per la situazione dello stato. Soffrono degli aspetti negativi della Svizzera e degli Svizzeri. Si sobbarcano una responsabilità che dovrebbe competere ai magistrati, e che questi scantonano. Hanno come firmato una dichiarazione ufficiale in base alla quale non parteciperanno a nessuna delle manifestazioni ufficiali». (more…)

Taliban e tripli giochi: il minestrone pakistano

agosto 28, 2009

imagesHakimullah Mehsud, leader del gruppo integralista Fedayeen al-Islam che opera nelle zone di Orakzai, Kurram e Kyber è il nuovo comandante del Tehrik-i-Taliban. O, almeno, così pare. Hakimullah, che sarebbe stato eletto dai comandanti dei gruppi che formano il Tehrik-i-Taliban, prende il posto di Baitullah Mehsud, appartenente alla sua stessa tribù, di cui era considerato il braccio destro. L’elezione di Hakimullah, considerato dai più un capo particolarmente violento e senza scrupoli, conclude due settimane di trattative e, sembra, di lotte intestine tra varie fazioni taliban per la successione di Baitullah. A contendere la leadership ad Hakimullah era principalmente Wali-ur-Rehman, un altro dei più stretti collaboratori di Baitullah, che si diceva avesse addirittura ucciso, nei giorni scorsi, lo stesso Hakimullah. La notizia è stata, ovviamente, smentita, nonostante Islamabad, per bocca del suo ministro degli Interni, si affanni a confermarla dicendo che non di Hakimullah si tratta ma di un suo ‘gemello afghano’. (more…)

Senti chi palla

agosto 28, 2009

imagesTutto il calcio minuto per minuto compie 50 anni e i suoi cronisti ci spiegano perché la trasmissione è diventata la ventunesima squadra della Serie A

 

Buon pomeriggio gentili ascoltatori, e ben trovati all’appuntamento con Tutto il calcio minuto per minuto”. Sulle note dell’ormai celebre “A taste of honey” di Herb Alpert e con l’inconfondibile voce di Alfredo Provenzali domenica scorsa è ricominciato il campionato di calcio di serie A insieme con la trasmissione radiofonica che più di ogni altra lo racconta. Specie quest’anno che festeggia l’edizione numero cinquanta. “Tutto il calcio minuto per minuto” va in onda dagli studi di Saxa Rubra della Rai qualche minuto prima del fischio d’inizio delle partite e anche quest’anno a raccontarla saranno le voci dei radiocronisti che accompagnano i pomeriggi degli italiani. Impossibile dimenticare le radioline attaccate all’orecchio durante le domeniche pomeriggio con quelle voci che descrivevano le azioni in campo. In mezzo secolo è cambiata l’Italia, “Tutto il calcio” è rimasto pressoché lo stesso. La formula creata da Sergio Zavoli Guglielmo Moretti e Roberto Bortoluzzi resta ancora attuale. A dimostrazione che la radio moderna è capace ancora oggi di rispondere all’attento pubblico sportivo. (more…)

E liberaci dal male minore

agosto 28, 2009

AR70CE7CAYJ199RCAV30QG6CANX0A8MCA1X00ZKCA5VLP4CCAEROD9XCAKQEQ4DCAUTEKNVCA7L2IR4CAA2NEKQCA5SSHTSCAYM3GOCCAT8GBPRCAH1HNM2CA63SH5XCA5Y3RQKCAHMRW08CA5T8H4RDalla morale individuale al diritto internazionale sembra un’opzione doverosa. Ma è davvero così?

MARCO BELPOLITI
Eyal Weizman è un architetto israeliano. Insegna alla University of London e ha scritto un saggio, Architettura dell’occupazione (Bruno Mondadori, pp. 341, euro 25), che ha fatto molto discutere, dedicato alla costruzione del Muro che separa Israele dai Territori palestinesi. In un piccolo librino, edito invece da poco da Nottetempo e intitolato Il male minore (pp. 52, euro 7), Weizman ha invece posto un problema di grande attualità di questi tempi, la cui formulazione è: se vi trovate di fronte a due mali, è vostro dovere optare per il minore. La questione del «male minore» l’ha sollevata in modo critico per la prima volta un’ebrea migrata in America per sfuggire al nazismo, Hannah Arendt, in una conferenza del 1964, dedicata a «La responsabilità personale sotto la dittatura». Pochi anni prima la filosofa tedesca s’era interrogata, nel corso del processo contro Eichmann, grande organizzatore della deportazione, sulle ragioni della cooperazione offerta ai nazisti dai Consigli ebraici nelle nazioni occupate, atto rimosso da molti, e subito contestato alla Arendt: ebrei eminenti avevano collaborato con i massacratori con l’intento di salvare se stessi e altri ebrei, e per questo avevano lasciato che moltissimi di loro venissero deportati e gasati. (more…)

Così Gramsci disobbedì a Marx

agosto 28, 2009

imagesContro le sue indicazioni, applicò il «cesarismo» a Napoleone III, Mussolini e forse anche Stalin

 

È n bel regalo per i fi­lologi l’edizione ana­statica dei 29 Quader­ni del carcere (e tre di traduzioni) di Antonio Gramsci. L’iniziativa è realizza­ta congiuntamente da «L’Unio­ne Sarda», quotidiano che que­st’anno compie 120 anni, e dall’Istituto della Enci­clopedia Italiana, che ha già dato avvio — coi Qua­derni di traduzioni — alla finalmente critica «edi­zione nazionale» dell’intera opera gramsciana. L’ideale sarebbe stata l’edizione fac-simile dei Quaderni , che invece sono raggruppati, nell’edi­zione anastatica, in diciotto tomi, il quattordicesi­mo dei quali rispecchia — opportunamente — il formato grande (da registro) dei Quaderni 10, 12, 13 e 18. L’edizione fac-simile avrebbe permesso di poter studiare anche quei dettagli paleografici (co­lore dell’inchiostro, struttura fisica del manoscrit­to etc.) che sono fondamentali per qualunque ana­lisi filologica seria. (more…)

Giorgio Conte – Gnè Gnè…

agosto 27, 2009

imageshttp://www.youtube.com/watch?v=NjpYZbYesZc

«Milano, quando la Storia non è maestra di vita»

agosto 27, 2009

AIEAWOBCAHQ54D3CA9F1YDKCAXX7UI0CA6AAVJFCALI53L9CAW7J4FNCA1YTE7SCAJMFMQRCA9HRP9RCAS0MOQ0CAGR31KACAEGQRCZCAG91Q6WCAJB3XSFCATEJY4JCAV61GHNCA1QB5K1CA1F73EFVittorio Bonanni
Milano, simbolo dell’Italia, dove la criminalità organizzata impera, la corruzione politica e morale la fa da padrone, le regole più banali di convivenza civile vengono calpestate e la vita delle persone non vale niente, visto quello che succede nei nostri mari e nei nostri cantieri. E’ questo il messaggio dell’ultimo libro di Corrado Stajano La città degli untori (Garzanti, pp. 254, euro 16,60), uno degli scrittori più autorevoli del nostro paese, lucido interprete della nostra epoca, un “narratore”, come lo definisce Vincenzo Consolo in una recente recensione del volume parafrasando Walter Benjamin in Angelus novus . Uscito in primavera, il libro è già arrivato alla sua seconda edizione per il grande successo di vendita che ha registrato. All’autore di libri storici come Il sovversivo o Un eroe borghese abbiamo chiesto di commentare questa sua ultima fatica. (more…)

Muammar Gheddafi, l’agitatore (quasi) pentito

agosto 27, 2009

ACDWCLRCA2XZJ8JCA6K89SWCA27QBK1CAT06WTVCAGAYVRPCALC5M7CCAV88DGJCA27HP4VCA8OG5H3CAS31QOLCADFGIQ6CAXZRTKLCAL2O870CA0ATIF9CA16AXCJCA5PE83UCAHB763VCA8JJGWRTripoli, 11 giugno 1970. Il 1° settembre dell’anno precedente re Idris I è stato destituito da un colpo di Stato, mentre si trovava in vacanza nel centro termale turco di Bursa con la moglie e un seguito di trentacinque persone. Leader del nuovo regime è un capitano delle Trasmissioni di nome Muammar Gheddafi, che una volta al potere si è autopromosso colonnello. A 27 anni, è il più giovane capo di Stato del mondo.In principio non è lui a trattare direttamente con William Rogers, il segretario di Stato Usa, cui i dirigenti del governo rivoluzionario chiedono la chiusura delle basi. I colloqui però vanno per le lunghe, e fuori dal palazzo la folla inveisce. Alla fine, il colonnello non ne può più e irrompe nella sala: divisa kaki da combattimento, mano sul pistolone sfilato a metà dalla fondina. Con un gesto che gli è ancora tipico quando discute, appoggia un piede sulla sedia mentre si tiene il mento con un palmo, e parla. «Rogers, io non so proprio che cosa lei stia cercando di trattare. Da questo momento lei ha tre ore di tempo per dirmi, con esattezza, quante settimane vi servono per sbaraccare e andarvene. Una settimana o due? Quanto? Naturalmente, ci pagherete l’affitto della terra dal 1954 a oggi, l’energia elettrica che avete consumato, l’acqua, le bollette del telefono, tutto per sedici anni. Intendiamoci: partono gli uomini, non le armi. Armi, aerei, carri armati, missili, apparecchiature se volete riprenderli ce li dovete pagare al prezzo di oggi e come se fossero nuovi di fabbrica. Qualcosa in contrario? Perché se c’è qualcosa in contrario lo dico al popolo, qui sotto, in piazza. E ci pensa il popolo a persuadervi». (more…)

La sera non andavamo in via Veneto

agosto 27, 2009

imagesMarco Pannella racconta Mario Pannunzio per ritrarre un sistema di vite, idee e militanze radicalacce

 

Perché Pannunzio fu innanzitutto, affermiamo, un politico? Come nasce in lui – e come poi si dispiega compiutamente – la “forma” del politico?
Ripercorriamo il suo tragitto. Partiremo da una data, netta e ferma come uno spartiacque. E’ il 25 luglio 1943: esce l’“edizione di mezzogiorno” (dunque straordinaria) de “Il Messaggero”. Annuncia che il Maresciallo Badoglio è il nuovo Capo del Governo. Durante la notte è avvenuto il colpo di Stato, Mussolini è stato defenestrato dal Gran Consiglio, il Re ha (ri)preso in mano – sarà per un mese, all’incirca – la guida del Paese. Il giornale ha un solo foglio, anzi una sola facciata: le foto del Re e di Badoglio, i comunicati ufficiali, il secco avviso che Pio Perrone assume la direzione del quotidiano, il Bollettino di guerra – numero 1.156 – una appassionata cronaca della notte romana e delle manifestazioni che hanno avuto luogo, spontaneamente, al diffondersi della straordinaria notizia, e uno stringato editoriale. Forse una colonna e mezza, poche righe improvvisate a macchina, nella sede di Via del Tritone, da Mario Pannunzio e Arrigo Benedetti, circondati dagli amici di sempre, Flaiano, Longanesi, Soldati. Sono quello che devono e non possono non essere: un appello alle “energie materiali e morali della Nazione” perché nell’ora “estremamente grave e perigliosa”, nel “momento della lotta, della disciplina e del lavoro”, si stringano attorno al Re, a Badoglio, all’Esercito. Ma c’è in esse già il tono del liberale, discepolo di Benedetto Croce. “Riacquistiamo oggi – vi si legge – la libertà di parola (…) che comporta tutte le altre libertà costituzionali e costituisce un elemento indispensabile alla vita come l’aria e la luce…”. Sentiamo l’eco della “religione della libertà”. (more…)

Conversazione su Psiche e Storia con Aurora Gentile

agosto 27, 2009

psiche%20e%20storia%202E’ in libreria Psiche e storia. Il caso clinico, la storia, il metodo (a cura di Maurizio Balsamo, FrancoAngeli Edizioni, pagine 224), in cui tra l’altro ci si interroga “In che modo il caso clinico si intreccia con la grande Storia? Quali sono le caratteristiche teoriche e cliniche che definiscono la costruzione di un caso? In che modo l’esigenza narrativa riesce a rappresentare il grumo di reale che definisce la storicità di ognuno di noi, con le sue infinite riprese e ritrascrizioni soggettive? Cosa significa nell’esperienza psicoanalitica “pensare per casi”?

Ed in che modo lo psicoanalista e lo storico possono dialogare intorno a questo particolare costrutto che definisce la trasmissibilità dell’esperienza psicoanalitica e l’esercizio stesso del metodo storico, considerando la complessità delle teorie implicate, dello statuto complesso della traccia, delle funzioni autoriali, della soggettività?”. (more…)

I missili per Teheran e il Mossad. L’ultimo mistero della Arctic Sea

agosto 27, 2009

imagesArctic Sea è come la balena delle fa­vole: nella sua pancia puoi trovare di tutto. Le autorità russe, dopo tante smentite, hanno affermato che il cari­co della nave «dirottata» in agosto poteva essere costituito «non solo dal legno finlandese» destinato all’Al­geria. E dunque, ha aggiunto il capo della Commissione d’inchiesta Alexander Bastrykin, andremo fino in fondo per capire cosa sia realmen­te accaduto sulla nave sparita in At­lantico e ritrovata a metà d’agosto al­le isole Capo Verde. «Entro dieci gior­ni avremo una risposta», assicurano gli inquirenti. Un tempo necessario per torchiare gli improbabili pirati e l’equipaggio. Quindi per esaminare a fondo la nave, una volta che sarà arri­vata a Novorossiisk, sul Mar Nero. In­fine per confezionare una verità ac­cettabile. L’impressione è che non so­lo il cargo ma anche il Cremlino ab­bia qualcosa da nascondere. E, anche alla luce delle dichiarazioni di Ba­strykin, l’ipotesi del «carico segreto» non è più una semplice speculazio­ne. (more…)